TERZA STAGIONE
Californication si risolleva, anche se non raggiunge la prima stagione. Ritroviamo il solito Hank di sempre, il che non è necessariamente un male, all'università, non come studente ma come eccentrico (poteva essere diversamente?) e anticonformista professore alle prese con procaci studentesse (c'è la popputa figlia di Susan Sarandon in una parte che mi piace molto) e colleghe altrettanto procaci. Questo è il tocco di novità, tutto sommato vincente e frizzante, che mancava nella seconda stagione. Il problema è che non si fa in tempo ad ingranare con i nuovi personaggi e i nuovi triangoli/rettangoli amorosi che Karen torna in città per farci rituffare nel loro stantio tira e molla, non sto nemmeno a dilungarmi troppo sulle puntate centrali perchè sono i soliti problemi di sempre che, chi segue la serie, sa fin troppo bene... c'è anche l'ormai classico appuntamento alla puntata sette con lo scontro padre-figlia, almeno stavolta Becca sembra sinceramente arrabbiata per i suoi comportamenti che immancabilmente si riflettono sulla sua vita. Si tira a campare negli ultimi episodi ma con vari spunti divertenti, fino alla puntata finale, finalmente degna di questo nome. I nodi vengono al pettini e finalmente la verità, tutta la verità, salta fuori... non c'è più modo di cazzeggiare e nascondersi, è venuto il momento (sopratutto per Karen) di capire davvero cosa vuole fare, peccato che lo scopriremo solo nella quarta stagione.
Fichissimi i cameo di Peter Fonda e Kathleen Turner (che sembra sempre più un transessuale), poco spazio per Marcy e Charlie che in questa stagione non brillano molto, a parte qualche sporadica trovata.
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