domenica 1 maggio 2011
Skins
PRIMA e SECONDA SRAGIONE
Bristol, Inghilterra. Seguiamo le vicende di Tony (Nicholas Hoult unico non esordiente), Sid, Cassie, Michelle, Chris, Jal, Anwar, Maxxie ed Effy, giovani ragazzi alle prese con i loro due ultimi anni di scuola e le piccole grande questioni di tutti i giorni, amici, scuola, amore, famiglia...
Affresco chiaro e lucido di quanto gli adolescenti possano essere fragili ( meraviglioso il personaggio di Cassie con il suo intercalare "wow" ) e persi, ma anche crudeli ed egoisti. E quanto invece spesso gli adulti siano assolutamente impreparati a gestire i problemi e la vita in generale, più di una volta i ruoli genitori figli non sono per niente definiti, anzi tendono a confondersi tra loro in più di una puntata. Due stagioni veramente interessanti, fresche, originali, scritte e recitate benissimo, la storia sfiora e tratta tematiche scomode in più di un'occasione, senza mai scadere nell'esagerato o nel melodramma. Otto personaggi completamente di rottura rispetto al solito target adolescenziale a cui lo spettatore teen drama addicted è abituato, assolutamente da non perdere.
TERZA e QUARTA STAGIONE
Dopo le prime due stagioni c'è stato il rinnovo (Effy a parte) totale del cast ma una serie con un taglio narrativo così specifico e incesellato (cioè storie di ragazzi "sregolati" di Bristol negli ultimi due anni di liceo) ha davanti a se un rischio ben preciso e cioè replicare sostanzialmente quello che si è già visto. Dico subito che la sensazione di deja vu si avverte più di una volta (insomma, sesso, droga, alcool a fiumi, totale assenza o inutilità delle figure genitoriali, triangoli amorosi, malattie... niente che non avessimo già visto) però sono riusciti a creare un gruppo abbastanza originale, inserendo alcune dinamiche nuove come Thomas, il ragazzo africano e le due gemelle. Quello che però ho avvertito con un pò di fastidio è stato il voler essere sempre eccessivi in tutto e per tutto, nel corso di queste due stagioni non c'è quasi mai spazio per una via di mezzo, situazioni e personaggi sono portati sempre troppo all'eccesso in maniera esasperata, a tratti quasi ridicola (Cook è spesso macchietta di se stesso), a lungo andare il troppo stroppia. Le ho trovate interessanti e gobidili, il prodotto a mio parere resta valido ma, a fine visione, la sensazione è quella di due stagioni un pò "fini a se stesse" e autocompiaciute, se mi passate il termine, non mi hanno lasciato molto.
QUINTA STAGIONE
Da sinistra Mini, Nick, Grace, Franky, Matty, Rick, Alo e Liv. Ecco il nuovo cast (rivediamo solo il preside Blood) che ci accompagnerà per la 5 e la 6 stagione del nostro amato Skins. Ormai la formula la conoscono anche i sassi, ragazzi incasinati di Bristol negli ultimi due anni di liceo. Rispetto alle due stagioni precedenti si punta un pò meno sull'eccesso a tutti i costi (alcool e droga sempre presenti ma non più a livello di ultimo stadio da Sert come eravamo abituati ) e ci si concentra maggiormente sulla particolarità dei caratteri dei personaggi, sul loro essere un pò strambi, ognuno a modo suo. Questi 8 episodi sono una sorta di viaggio interiore per accettarsi per quello che si è e accettare gli altri e, in anni di remake su remake ameregani di serie inglesi, Skins si prende una piccola vendetta usando la più americana della morali e alcuni dei clichè-seriali più abusati (bionda snob carina very bitch che sta con il capitano della squadra di rugby (non football eh!), gruppetto di losers), ma senza tradire il suo stile british. Meno drammatico e più ironico per storie e dialoghi rispetto alle due stagioni precedenti, vedo con piacere un gruppo formatosi in itinere più compatto e lagato rispetto al precedente dove ognuno andava per i cazzi suoi e le puntate erano molto slegate tra loro. Si avverte un leggero calo negli ultimi episodi (il finale sopratutto è piuttosto piattino) ma sono così abituata alla serialità americana da 22 episodi che questi me li pappo talmente in fretta che non faccio in tempo ad annoiarmi.
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