Boys don't cry
di Kimberly Pierce
di Kimberly Pierce
Trama:
Brandon/Teena si sente in tutto e per tutto un uomo anche se la natura l'ha fatta nascere con il corpo di una donna. Per assecondare quella che sente essere la sua vera natura adotta un look mascolino, mentre aspetta di poter fare l'operazione del cambio di sesso e sentirsi davvero completa. Come ogni ragazzo/a della sua età prova dei sentimenti e ed è giustamente spinta a viverli, ma trovarsi a spiegare la verità alle ragazze che conquista non è semplice e finisce sempre per cacciarsi in un mare di guai, tanto che deve allontanarsi da Lincoln dove vive. Finirà a Falls City in mezzo al deserto del Nebraska, in mezzo al nulla... in una piccola e squallida cittadina della provincia americana dove i ragazzi non hanno futuro e si dividono tra un lavoro che odiano e le bevute al bar. In mezzo a tutto quello squallore però Brandon conosce e si innamora di Lana... la prima parola che Lana rivolge a Brandon è “Who are you?”, domanda ovviamente emblematica, sia nella vita di Brandon sia nel film, domanda alla quale non è facile rispondere per nessuno.
Per Brandon è importante essere accettato come ragazzo, fare parte di una famiglia con un ruolo ben definito, per questo è fondamentale anche il rapporto che instaura con i ragazzi, John soprattutto che diventa quasi una figura di riferimento. Il tipico cameratismo maschile lo aiuta a consolidare la sua virilità. E sarà proprio nel momento in cui Brandon più si sente parte del gruppo, sente di essere finalmente stato accettato ( la corsa in macchina ) che le cose cominciano ad andare male… Tanto è facile affezionarsi a Brandon quanto è facile odiare Teena una volta scoperta la verità. Gli amici di Brandon organizzano una crudele spedizione punitiva per Teena. L’importante però è che Lana la ama, nonostante la verità, ed è disposta a fuggire via con lei da tutto quello squallore e quella gretta ignoranza.
Il sogno non è ancora morto le dice a casa di Candance…
Il lieto fine non è di questo mondo, non in quella cittadina di provincia che ormai considera Teena come una malattia che ha infettato il paese e loro stessi. L'ignoranza accresce l'odio, che trova la peggiore delle valvole di sfogo: la violenza. I due ragazzi pretendono di lavare nel sangue la diversità di Teena. Rimane una sola lucina di speranza in Lana che trova la forza di andarsene, di lasciare quei luoghi malati, sporchi del sangue di innocenti...
Ho adorato questo film da subito, dalla prima visione al cinema, e continua a piacermi e colpirmi ogni volta. I punti forti sono la complessità della trama e dei personaggi, dei quali cogli sfumature diverse ad ogni visione, la perfetta recitazione ( Swank e Sasgaard su tutti ), la forte empatia che subito ti prende, e dulcis in fundo un cura per la fotografia, il montaggio e la colonna sonora che rasenta la perfezione. Nel commento la regista più e più volte pone l’accento sull’uso della musica, la scelta di determinate canzoni e di come alcune le abbiano cambiate, mixate, sfumate perché dessero il giusto apporto alle immagini senza risultare invasive. L’esempio più clamoroso e la canzone “The bluest eyes in Texas”, la canzone dei veri Brandon e Lana, e che ci viene riproposta più volte, in versioni e tagli diversi, per tutto il film, diventando in pratica un vero e proprio “love theme”.
I temi principali ( la ricerca di un 'identità non solo sessuale, l'intolleranza, la paura, la violenza ) sono trattati con incredibile delicatezza, nonostante la crudezza estrema della vicenda stessa, ancora prima delle immagini... La Pierce non lascia niente all'immaginazione, dal momento più dolce tra Brandon e Lana al momento più disperato e violento, perché ci mostra la realtà più vera del vero come un pugno allo stomaco, senza mai stancare perché niente è lasciato al caso o aggiunto al solo scopo di scioccare.
Il film si apre e si chiude con la visione/sogno dell’autostrada, che torna più volte, Brandon o Lana che sfrecciano verso la libertà, ma che rappresenta anche e soprattutto una fuga dalla realtà e Brandon si è stufato di scappare. Più volte ha la possibilità di andarsene prima che venga scoperta la verità, ma ogni volta decide di restare e non solo per Lana. In fondo lui crede veramente di aver trovato il suo posto, crede che sia possibile essere se stesso e felice, a Fall City, Nebraska.
DVD, 7
Buon comparto audio ( inglese e italiano 5.1 con sottotitoli in entrambe le lingue ), video.
Extra interessanti, a parte i 5 trailer ( tutti molto simili fra loro ) ed un breve commento sul film ( 4 minuti e qualcosa ) con spezzoni di intervista della regista e della Swank, l’extra davvero succoso è il commento, sottotitolato, della regista. Kimberly Pierce ci spiega passo passo la scelta di determinate scene e canzoni, il montaggio, tagli, inquadrature, alcuni retroscena e/o imprevisti durante le riprese. Ci parla anche dell’immenso lavoro di ricerca che c’è stato dietro a questo film, 5 anni passati a studiare la vita di Teena, a intervistare chiunque la conoscesse ( Lana e assassini compresi ), a leggere i dossier della polizia e gli articoli dell’epoca, oppure i tre anni passati a provinare ragazze alla ricerca di quella perfetta.
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