sabato 20 novembre 2010

Riff Raff

Riff Raff

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di Ken Loach


Trama:

Loach ci offre, nel suo classico stile tra ironia e tragedia, lo spaccato della vita del proletariato inglese nell'era Thatcher.
Stevie ( Robert Carlyle ), un ex detenuto per furto, sotto falso nome inizia a lavorare come operaio in un cantiere edile della Londra della ristrutturazione economica, si fa degli amici sul posto di lavoro che lo aiutano ad entrare in una casa popolare, abusivamente... Nonostante gli screzi, sono un gruppo unito, tutti accomunati da una vita precaria, un lavoro che fa schifo, un futuro senza prospettive e una gran rabbia... poi l'incontro con Susan, una aspirante cantante insicura e problematica, e l'amore con la "a" minuscola, perchè la maiuscola non se la possono permettere...

Commento:

Nella vita di Stevie, Susan e degli altri tutto sembra essere provvisorio, momentaneo... un costante trampolino di lancio per qualcosa di meglio, per un futuro migliore che però non arriva mai, anzi le cose, se possibile, peggiorano. Tutti i discorsi sono per metà sogni, progetti, speranze e per l'altra metà lamentele e rivendicazioni...
E' più facile illudersi che "se hai marte nel tuo segno le cose andranno bene" che pensare allo squallore che ti circonda... pensare che le cose andranno meglio è l'unica molla che non fa sembrare tutto inutile.
CITAZIONE
"Tu non sei mai depresso?"
"Mm no, la depressione è per chi c'ha i soldi, non per chi deve svegliarsi presto la mattina..."

Emblematica la scena in cui l'operaio stana i topi, tutti ammassati l'uno sull'altro ( come loro nelle case popolari abusive ), e li schiaccia uno dopo l'altro senza pietà. Il più forte schiaccia sempre il più debole e il debole non può fare altro che rivalersi su chi è ancora più debole di lui. Metafora della condizione umana dalla notte dei tempi ad oggi...
In alcune cose ritrovo così l'ottica di film come "Il bidone", la guerra tra poveri, il cercare di fregarsi l'un l'altro per il proprio guadagno che resta minimo perchè il nemico, se ce n'è uno, non è certo quello che lavora spalla a spalla con te.
CITAZIONE
... quello li è di Glasgow, noi siamo di Liverpool, lui è di Bristol e gli altri sono di tanti altri posti e siamo tutti a caccia di quel poco lavoro e finchè siamo a caccia di quel poco lavoro loro non hanno problemi perchè ci litighiamo fra noi e li lasciamo in santa pace...

Ed è così che alla fine la tragedia arriva, perchè niente è risparmiato a questa gente... e allora che fare? distruggere, purificare tutto con le fiamme. Ritorna il bisogno di rivalsa, l'illusione di vendicarsi del sistema che li strozza, ma in realtà non li ripaga di niente.



Se vi è piaciuto altri film sul genere di questo: Sweet sixteen, My name is Joe, ( sempre di Loach ) ma cmq Kennuzzo in generale... Grazie, signora Thatcher anche è molto carino, con un giovane Ewan Mcgragor...

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