giovedì 11 novembre 2010

Perchè il Signor R. è diventato matto?

Perchè il Signor R. è diventato matto?

di Rainer Werner Fassbinder, Michael Fengler


Trama del Film Perchè Il signor R è diventato matto?
Il signor Raab è un disegnatore industriale sposato con una bella donna e con un figlio, Amadeus, che ha qualche piccolo problema a scuola. La sua vita scorre tranquilla, in un ripetersi sempre uguale dei classici rituali borghesi. Non è particolarmente bello o simpatico, particolarmente divertente o intelligente ma neppure odioso, il fatto è che il signor R. non è particolarmente NIENTE, lo contraddistingue la mediocrità sotto ogni aspetto. Mai un eccesso d'ira o uno scoppio di gioia; l'unico momento in cui si lascia andare è la cena aziendale in cui eccede nel consumo del vino, lanciandosi in un discorso goffo e sconclusionato che, invece di suscitare simpatia, ci fa vergognare per lui e lo fa sembrare, agli occhi di capo ufficio, moglie e colleghi, ancora più patetico. Sempre mite, pacato ma anche di difficile lettura, non ispira certo confidenza. E' una persona comune, uno di quelli che non nota mai nessuno, di cui nessuno si ricorda... finchè scatta qualcosa di drammatico, folle e inspiegabile. Ottima la prova assolutamente inespressiva, criptica e annoiata di Kurt Raab, perfetto.

Recensione Film
La camera segue le vicende del signor Raab e della sua cerchia di familiari e conoscenti, limitandosi a registrare discorsi improvvisati e avvenimenti, senza la minima intromissione, senza il minimo tentativo di romanzare la storia o renderla più interessante, questo con il chiaro intento di far prendere coscienza allo spettatore che non sta guardando un film, non è finzione, ma semplicemente uno squarcio di realtà. Questo stile “dogmatico”, asciutto e distaccato, me lo fa accostare, ad esempio, all'impostazione del Festen di Vinterberg e, un pò, al cinema di Kaurismaki. Siamo veri e meri spettatori della più pura normalità quotidiana del piccolo borghese Raab, incasellato in una condizione prestabilita, noiosa, banale e sempre uguale ma dietro la quale sempre più spesso ( basta vedere un telegiornale a caso), si cela la vera follia. La ricerca di limiti visivi, spesso ritagliati dalla stessa inquadratura che rende, anche grazie alla fotografia sbiadita come l'esistenza dei personaggi, ancora di più la sensazione di routine claustrofobica in cui sono ingabbiati.

Recensione Dvd Perchè Il Signor R è diventato matto? 8
Disponibile su Fnac.it in Versione Singola
Disponibile su Fnac.it l'Edizione nel Cofanetto a 7 dvd che mi sento caldamente di consigliare.

Il dvd che ho visionato è contenuto nel Cofanetto Fassbinder a 7 dvd, ( tutti i film si trovano anche singolarmente ) buon master, a mio modo di vedere ( e fruire: ho una semplice tv ) buon audio ( originale con i sub ita fissi ) e video pulito negli interni, non perfetto in alcune scene esterne o particolarmente scure.  
Extra succosissimo:  “Non voglio solo che mi amiate” Documentario di Hans Gunther Pflaum ( 96 min. )

Il regista bavarese ci viene raccontato dal punto di vista personale e lavorativo ( mostrandoci come, in realtà, fino alla tragica fine, le due cose siano strettamente e drammaticamente collegate ) attraverso immagini di repertorio e una carrellata di interviste di tutti quelli che hanno avuto modo di lavorare con lui, attori ( molto commossa Hanna Schygulla ), cameran, produttori,  altri registi, la stessa madre del regista, che più volte ha recitato nei suoi film e il compositore che ha lavorato alla colonna sonora di Katzelmacher, il quale racconta come Fassbinder amava usare l’espediente del contrappunto, cioè esprimere, attraverso la colonna sonora, sentimenti esattamente opposti a quelli che si vogliono esprimere con le immagini. Da tutte queste interviste, suddivise in 10 capitoletti con un argomento ciascuno, emerge l’attenzione che il regista aveva per i dettagli, emerge come avesse chiarissimo in testa da subito tutto quello che voleva girare, come lo voleva girato e interpretato. Partendo da un’idea chiarissima in testa e lavorando con persone in cui riponeva un’incredibile fiducia riduceva di moltissimo i tempi lavorativi, preferendo girare la maggior parte delle scene un’unica volta… Fortissima era la voglia di fare, produrre, riuscendo così a fare anche 4 film in un solo anno. Irrequietezza o lucida consapevolezza di avere un tempo limitato?

Nessun commento:

Posta un commento