sabato 13 novembre 2010

La terza generazione

La terza generazione
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di Rainer Werner Fassbinder

Trama Film La Terza Generazione
La terza generazione, commedia in sei parti, gioco di società pieno di tensione, eccitazione, logica, crudeltà e pazzia. Simile ad una favola che si racconta ai bambini affinché imparino a sopportare la vita fino alla morte.
Berlino Ovest, 1978. Assistiamo alla nascita e allo sviluppo di una piccola cellula terrorista tedesca tra intrighi, tradimenti, segreti, attentati, rapine e rapimenti… Personaggi grotteschi, situazioni e dialoghi al limite dell’assurdo mischiati e mixati in una atmosfera che tocca vari generi cinematografici, non appartenendo completamente a nessuno, spesso Fassbinder strizza l’occhio al noir o al gangster movie, ma attraverso il suo personalissimo stile assolutamente dissacrante. Il fatto di usare uno stile apparentemente apolitico, non significa che il film sia privo di messaggi dal forte contenuto sociale e umano. Tutt’altro...

Recensione Film La Terza Generazione
Lo si vede durante la discussione universitaria sul parallelismo tra la borghesia del periodo pre-nazista e la situazione sociale odierna, che va a cozzare con la figura della povera Ilse, drogata abbandonata a se stessa nel covo dei terroristi, circondata da persone che sostengono di lottare per un mondo migliore, per la difesa dei più deboli contro i privilegi borghesi e nessuno che si preoccupi davvero del suo stato, pur essendo ben coscienti del destino che l’attende.
Ancora e soprattutto di critica è la figura dell’industriale Lurz che, ad inizio film si lamenta della tranquillità politica e dell’ostruzionismo che stanno facendo “quelli di Bonn” nel rifiutarsi di richiedere ancora computer e, in seguito, affronta con il poliziotto il dialogo su Solaris, lodandolo per rappresentare la bugia 24 fotogrammi al secondo, mentre tutti gli altri film spacciano la bugia per verità assoluta. Svilisce la verità di fronte all’apparenza, nega la supremazia di quello che è in favore di quello che si può far credere. Quando il poliziotto dice “ho sognato che i capitalisti avevano inventato il terrorismo per costringere lo stato a difendere i proprio interessi, è buffo no?” seguono risate complici… è chiaro l’intento dell’industriale di indurre i terroristi verso una apparente rivoluzione per costringere Bonn a richiedere i nuovi computer per la registrazione e il controllo dei sovversivi. Il tutto si completa con il tassello del dialogo su Schopenhauer ad inizio film, tra nonno e nipote, “… l’attività umana è inutile e diceva che l’esistenza di un uomo non è più importante di quella di una pietra.” A sottolineare come l’attività umana sia assimilabile a quella delle pedine della scacchiera o ai fili delle marionette, ignari di chi tiri le fila delle loro esistenze e degli scopi che lo muovono. E il cerchio si chiude.
Ma non eccede e non sottolinea mai l’aspetto meramente politico, per lasciare il posto d’onore alla rappresentazione sarcastica e beffarda dell’uomo e del suo destino, esplicativo il dialogo schopenhauriano sopracitato tra nonno e nipote. L’uomo si dibatte, lotta, pensa di agire con sacrificio e costanza, mentre ogni sforzo è una concessione pilotata dall’esterno, in un quadro tristemente comico di sconfitta totale della piccola umanità che può scegliere solo la morte. A sottolineare lo sforzo ( inutile ) Fassbinder dirige gli attori in una atmosfera sempre tesa, paranoica, a tratti straniante ( aiutato da una fotografia quasi sempre fredda e asettica ) e che sfocia spesso nell’isteria di movimenti convulsi e nei dialoghi sempre disturbati dalla tv di sottofondo, da musica, nastri, parlottio confuso… è sempre un misto confuso di messaggi diversi sovrapporsi.

Un film veramente freddo, un glaciale ritratto nichilista dell'uomo, distaccato nella regia, chiuso allo spettatore che trova difficile immedesimarsi o provare davvero simpatia per qualcuno dei protagonisti, tanto sono surreali le situazioni in cui si trovano. Tranne forse la figura del nonno, unica figura positiva. Ostico e tosto Fassbinder a sto giro, più un film è apparentemente semplice e godibile e più, scavando un pò la superficie, trovi un mondo sotterraneo... due visioni in una settimana ( prima in originale coi sub ma seconda in italiano... di solito faccio il contrario ma seguire i sottotitoli, parecchio impegnativi, mi aveva fatto perdere troppe cose a livello visivo... ) però ne vale la pena.


Recensione dvd La Terza Generazione: 8

Disponibile su Fnac.it Versione Disco Singolo
Disponibile su Fnac.it Versione contenuta nel Cofanetto a 7 dvd che mi sento di consigliare

Il dvd che ho visionato è contenuto nel Cofanetto Fassbinder a 7 dvd, ( tutti i film si trovano anche singolarmente ) , buon master, a mio modo di vedere ( e fruire: ho una semplice tv ) buon audio ( originale 2.0 con i sub ita per non udenti fissi o italiano 2.0, con l'opzione dei sub ita per non udenti ) e ottimo video, il migliore fra i film visionati finora, immagini nitide e pulitissime negli interni come negli esterni.
Extra nulli praticamente purtroppo: filmografia del regista e credits.
NB: anche in questo caso ibs segnala, per l'edizione singola, delle interviste come extra, che nel dvd del cofanetto non sono contenute... però non ho trovato riscontri su altri store, mi sa che è na balla.

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