L’Atalante
di Jean Vigo
di Jean Vigo
Trama:
Juliette e Jean (Dita Parlo e Jean Dasté), subito dopo il matrimonio, partono a bordo dell'Atalante, una nave chiatta che attraversa la rete fluviale francese. Juliette, lasciata la piccola cittadina, sogna i divertimenti e le attrazioni di Parigi, ma dovrà presto fare i conti anche con la routine giornaliera a bordo di una nave, i problemi dovuti al maltempo, le scaramucce con Jean e lo scorbutico ( ma adorabile ) pere Jules con tutti i suoi gatti ( onnipresenti nel film ). Le promesse di Jean vengono presto disattese quando, dopo averla portata in città, lei balla con un ambulante ( un Bert marypoppinsiano ante litteram ) e lui, ingelosito, la riporta alla nave, lasciandola li ed uscendo nuovamente, ma solo. La sera, Juliette pensa e ripensa alle parole dell’ambulante, alle meraviglie che le ha descritto, così lascia la chiatta e segue la sua curiosità. I divertimenti, lo svago anche momentaneo, sono troppo allettanti per resistere ma una volta tornata sui suoi passi, il marito è già salpato senza attenderla.
Lei cerca di raggiungerlo ma incappa in una serie di disavventure fino a quando, dopo la bellissima scena della “visione” acquatica del marito, sempre più depresso per la sua assenza...
Commento
Una parabola a tutt’oggi valida sulle coppie, sulla difficoltà dei rapporti e della comunicazione… Una storia assolutamente (neo)realista che parla dell'amore in un contesto molto semplice, popolare, ma con una magia e una poesia che pochi film possono vantare; e dove non mancano anche momenti leggeri e divertenti, specialmente quelli che vedono protagonista pere Jules.
L'Atalante tratta anche temi sicuramente scomodi per l'epoca come l'emancipazione femminile e la sessualità. Veramente poetica e sensuale la scena d’amore a distanza in cui i due coniugi, separati, si sfiorano e si carezzano pensandosi l’un l’altra...
Emblematica la figura di Juliette, moglie innamorata e donna di "casa" ma anche caparbia e curiosa della vita. Sicuramente per Juliette il matrimonio è stato anche una fuga dalla piccola comunità in cui è cresciuta, il miraggio dei grandi viaggi, delle avventure.. squarcio delle quali avrà nella cabina di pere Jules, con tutti i ricordi, i souvenir e i racconti, l’impronta ( anche fisica visti i numerosi tatuaggi ) che ogni luogo visitato ha lasciato in lui. Sentirsi "tarpata" da quel marito che l'ha salvata dalla bieca normalità ( all'inizio del film i compaesani mormorano, come fosse un difetto, che ha sempre voluto essere diversa ) è per lei il tradimento più grave e inaspettato.
Oltre alla bellissima storia, il film è tecnicamente perfetto…
Inquadrature originali che offrono punti di vista innovativi e sicuramente inusuali per l’epoca, una gran fotografia che sfrutta principalmente ( accentuandole ) le condizioni atmosferiche di quel freddo novembre del 1933, facendo trasparire dalla pellicola un gelo reale, che si scontra però con il calore emotivo emanato dai protagonisti, l’amore dei due giovani e l’affetto più che evidente del burbero, ma dal cuore d’oro, pere Jules.
CAPOLAVORO!
DVD - Scheda tecnica
Ho il dvd ( 2 dischi ) contenuto nel Cofanetto Bim, insieme ad Aurora e a Les Enfants du Paradis. Il cofanetto contiene i tre film in digipack, un po’ scarno l'artwork interno, bello quello di copertina. Video: Ottimo restauro nel complesso, immagini quasi sempre nitide e pulite che esaltano il bianco e nero e le atmosfere fumose dei canali. Audio: buono, originale con sottotitoli ita fissi,
Extra: Ottimi!
- “Enrico Ghezzi e L’Atalante” ( 13’ ca ) un’intervista in cui il critico ci parla del perché ha scelto la scena di questo film per la sigla di Fuori Orario, che significato ha questo film per lui e che posto ritiene abbia nella storia del cinema, la figura di Jean Vigo eccetera… ( Parla in sincrono, da non perdere! )
- ”I viaggi de L’Atalante” ( 38’23’’) di Bernard Eisenschitz
Un documentario che spiega la storia del film, le diverse versioni che uscirono ( mutilate ) del film e il confronto con le immagini restaurate nel 1990, i giornalieri sul set, il modo di lavorare di Vigo, gli espedienti, scene inutilizzate ( una in particolare molto interessante, una ripresa di spalle dei due attori nella cabina di papà Jules).
- ”Da L’Atalante a L’Atalante” ( 9’41’’) di Pierre Philippe
Cortometraggio realizzato come introduzione alla versione restaurata del 1990 che è sostanzialmente un riassunto del documentario precedente.
- Galleria fotografica.
- Locandine, tutte le varie locandine utilizzate.
Il secondo disco contiene l’edizione doppiata in italiano, più corta di alcuni minuti, 1’18’’ca contro 1’24’’ca, e di qualità video nettamente inferiore ( interessante per apprezzare il restauro ) e con un doppiaggio davvero bruttino, la voce di Michel Simon va assolutamente sentita in originale.
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