Trama:
Roslyn ( Monroe ), vulnerabile showgirl di Chicago si trova a Reno (Nevada) per divorziare, qui conosce e diventa amica di Guido, un meccanico/pilota di aereo ( Wallach ) e di Gay, un anziano cow-boy part-time ( Gable ). Tutti e due subiscono il fascino di quella fragile e bellissima creatura che ben presto s'innamora, ricambiata, di Gay e va a vivere con lui. Un giorno, cercando qualcuno che sia disposto ad aiutarli nella caccia di cavalli selvaggi, incontrano un vecchio amico, Pearce, uno sbandato cow-boy da rodeo ( Clift ) che subito entra nelle simpatie di Roslyn.
Gli Spostati è inanzitutto una storia di sconfitta e di solitudine, un ritratto amaro di quattro personaggi “smarriti” nell'America che cambia. Ormai hanno perso il loro ruolo, il loro legittimo posto in un mondo che non riconoscono più.
Commento:
Assistiamo alla fine di un'era, di un'epoca che tanto era stata esaltata dal cinema. La figura del cowboy, da bandiera dell'uomo tutto d'un pezzo che impavido sfida la Grande Frontiera è ormai solo un pallido ricordo. Metafora di un mondo intero che cambia rotta, lasciando indietro tutti quelli che non riescono a stare al passo, gli Spostati...
Eli Wallach ci regala un personaggio triste, a tratti crudele, ormai disilluso e deluso dalla vita che va avanti per tutti tranne che per lui, ha visto tante sofferenze e tante ingiustizie, non vede gioia nel suo futuro. Sente che la vita è in qualche modo debitrice nei suoi confronti, non può essere tutto li quello che lo attende e si aggrappa con tutte le sue forze ad un sogno che si è infranto da tempo.
Clark Gable, presentatoci come un uomo tutto d’un pezzo, nel corso del film perde gran parte della sua finta sicurezza e della spavalderia dietro la quale si nasconde un uomo fondamentalmente finito, che non ha né un vero lavoro né una famiglia accanto a sé. Gli rimane solo un ruolo da recitare, che però ha ormai perso il suo significato, riducendolo ad essere una delle tante attrazioni di Reno, né più né meno dei rodei e dei casinò.
Montgomery Clift, che si stordisce di rodei e alcool per dimenticare la sua solitudine, la sua famiglia lontana e non più sua. Tante chiacchere e tante storie per nascondere la sua infinita malinconia, ma sotto quel cappello da cow boy riusciamo a leggere tutta la tristezza nel suo sguardo ( e non solo quella del personaggio ). Eccoli qua gli ultimi tre uomini del West, s'illudono di essere dei ribelli senza padrone, si illudono di essere liberi e poi perdono tutte le loro finte certezze, divengono di vetro davanti a Roslyn, che arriva come un faro nelle tenebre. Una luce di speranza per tutti e tre. E’ lei la figura chiave, assolutamente il centro di questo film, un personaggio fortemente autobiografico scritto su misura per Marilyn dal marito Arthur Miller.
CITAZIONE
“Come mai sei così triste? Sei la donna più triste che abbia mai conosciuto.”
“Tu sei il primo uomo che me lo dice, gli uomini in genere mi trovano allegra.”
“Solo perché tu li riempi di felicità.”
“Tu sei il primo uomo che me lo dice, gli uomini in genere mi trovano allegra.”
“Solo perché tu li riempi di felicità.”
Quanto di lei c’è in questa donna che “un momento ti sembra un po’ stupida e ingenua proprio come una bambina ”, poi ti colpisce per la sua incredibile sensibilità e fragilità, la sua incapacità di affrontare le brutte cose della vita, la sua infinita paura. Ed è così che senti il bisogno di proteggerla da tutto e da tutti, nasce nei tre uomini la voglia di qualcosa di diverso, la voglia di ricominciare, la voglia di credere che una possibilità ancora c’è.
Grandissima la regia di Huston ( potrebbe essere diversamente? ) che ci regala una visuale particolare, intima attraverso inquadrature mai banali e l’intera cattura dei cavalli che è da antologia. Tensione, velocità, forza e disperazione che sfociano nello scontro diretto uomo/cavallo che riporta Gay al passato, a quel mondo dorato al quale ancora appartiene, ma le cose sono cambiate ormai e anche lui se ne rende conto. Questo è il suo addio a quella realtà, l’addio al vecchio se stesso… “Io la faccio finita, è come prendere al laccio un sogno ormai, basta che trovi un altro modo di sentirmi vivo, nient’altro, se ancora ce n’è uno.”
Ultimo film di Gable che morì il giorno dopo la fine delle riprese, seguito dopo pochi anni da Marilyn e poi anche Montgomery…. Forse anche per questo il film acquista una nota ancora più forte di malinconia e rimpianto.
DVD - Scheda Tecnica
Formato Video: 1,85:1 Anamorfico, bel restauro.
Formato audio: 1.0 Dolby Digital: Italiano Inglese Francese Spagnolo Tedesco
Sottotitoli: Italiano Francese Spagnolo Danese Olandese Tedesco Svedese Norvegese
Tipo Confezione: Amaray
Extra: Il trailer cinematografico originale (3'30'') che, oltre a permetterci di verificare le migliorie del reparto video, ci mostra un collage di foto di cast, regista ed Arthur Miller e le parti più significative del film.
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