giovedì 11 novembre 2010

Sunrise-L'Aurora

François Truffaut definì Aurora “il più bel film della storia del cinema” , mentre i critici dei Cahiers du Cinema nel 1958 proclamarono Murnau “il più grande regista di tutti i tempi” .

Aurora - Sunrise
A song of two humans
di Friedrich Wilhelm Murnau
For wherever the sun rises and sets… in the city turmoil or under the open sky on the farm, Life is much the same: sometimes bitter, sometimes sweet.

Trama:
Un contadino (George O'Brien) vive felicemente nella sua fattoria con la moglie (Janet Gaynor) devota e il figlioletto, quando una donna venuta dalla città (Margaret Livingston) lo ammalia e progetta con lui la fuga in città, ma per attuare questo piano lui deve fare in modo che accada un incidente alla moglie.... L'uomo inizialmente sembra deciso a compiere l’insano gesto ma giunto al momento della verità non riesce a portarlo a termine. La moglie però capisce le sue intenzioni e fugge inorridita, il marito la segue, cercando il suo perdono, fino in cittè dove finiscono per riconciliarsi e passare una bellissima giornata. Durante il rientro a casa un'improvvisa tempesta sembra attuare il piano che l’uomo non era riuscito a portare a termine. La donna viene travolta dalle onde, il marito, dopo vane ricerche, la crede annegata e quasi strangola la donna di città, ma viene interrotto dalla notizia del ritrovamento della moglie, salvata dallo stesso ceppo di giunchi costruito dalla stessa perfida donna che la voleva morta…
E sorge l’Aurora…

Commento:
Se dovessi consigliare un film a qualcuno che compie i primi passi nel mondo del cinema muto sicuramente lo indirizzerei verso la filmografia di Murnau, perché nei suoi film riesce perfettamente a coniugare un racconto carico di simbolismi ma intuitivo e lineare ad una tecnica sbalorditiva, visivamente ricchissima e che di certo non annoia l’occhio moderno. Aurora, una canzone che sa avvolgerti nelle sue molteplici atmosfere che evolvono e mutano per tutta la durata della pellicola fra tensione, dramma, toni cupi ma anche con lo spazio per momenti divertenti e ironici. I cambi di registro sono enfatizzati e sottolineati dal continuo gioco di luci, ombre, inquadrature anche a più livelli, nel senso che l’attenzione dello spettatore non è canalizzata solamente su quello che avviene in primo piano ma anzi la forbice visiva è ampliata, non in minor misura, sulle azioni che si svolgono in secondo piano, classici esempi sono la scena della sala da ballo, la piazza gremita di gente o quando la donna di città osserva le ricerche della moglie dal ramo di un albero. Addirittura Murnau compie manipolazioni dell’immagine stessa: il cartello che ondeggia, la figura “fantasma” della donna di città che appare al contadino, scena, questa, di un’intensità incredibile.

Aurora è la trasposizione di un’opera letteraria di Hemann Sudermann con la variante del lieto fine che però non inficia la bellezza o il realismo della storia, in cui il più antico dei dualismi, la lotta tra il bene e il male, è rappresentato dalle due figure (stereotipate) femminili: l’angelica e devota moglie e la ‘luciferina’ e tentatrice donna della città, tra le quali si trova sospeso il protagonista maschile per tutta la durata del film che è si la storia di un amore riscoperto ma anche del suo viaggio di espiazione e redenzione, l’abbandono della via delle perdizione morale per seguire che la purezza, la luce dell’Aurora.

DVD - Scheda tecnica
Ho il dvd contenuto nel Cofanetto Bim, insieme a L’Atalante e a Les Enfats du Paradis. Il cofanetto contiene i tre film in digipack, un pò scarno l'artwork interno, bello quello di copertina.
Video: buon restauro, per un film del 1927 direi che il lavoro è stato egregio, si gode perfettamente del gioco di luci e ombre sia naturali in campagna che quelle artificiali della città; le didascalie in inglese sono sottotitolate in italiano.
Audio: buono, è presente la colonna sonora.
Extra: buoni ma non perfetti, mancherebbe una introduzione al film come quella che c’è nel disco extra de L’Atalante.
-La storia di “Fuor Devils”, film di ambientazione circense su quattro giovani trapezisti, film che, per divergenze con la produzione, non sarà ultimato da Murnau, che era già a Tahiti a filmare Tabù. Il film, che è purtroppo andato perduto, viene ricostruito attraverso disegni, bozze, didascalie, numerose foto di scena che però spesso non rispecchiano quelle che dovevano essere le reali angolazioni dell’inquadratura. Vengono anche riportate alcune dichiarazioni/note dello stesso Murnau, di critiche e recensioni dell’epoca, e le varie locandine.
- Trailer del film.
- Scene inedite: in questo caso l’uso del termine inedite è inappropriato poiché si tratta di approfondimenti/spiegazioni tecniche/chicche su scene presenti nell’opera, tratte da una copia di lavoro 35 mm in nitrato conservata dal montatore, Harold Schuster.
Davvero interessante la scena della camminata della donna di città che venne originariamente girata in piano sequenza ma poi rimontata nel film e inframmezzata di altre immagini e il fatto che per la piazza cittadina venne creata una falsa prospettiva, per contribuire alla profondità di campo si dice che vennero utilizzati bambini e nani fra le comparse.
A voi scoprire le altre! ;)

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