I segreti di Brokeback Mountain ( 2005 ) di Ang Lee
Il film, proiettato per la prima volta il 2 settembre 2005 durante la 62^ Mostra del Cinema di Venezia, si apre allo spettatore con un campo lungo su una vasta prateria dell’Ovest ( Wyoming) con il cielo azzurro che copre per ben due terzi l’inquadratura. Ennis Del Mar (Heat Ledger) e Jack Twist (Jake Gyllenhaal) sono due giovani cowboy che si ritrovano davanti ad un ufficio di collocamento. Insieme verranno assunti a lavorare come pastori sulla cima della Brokeback Mountain. L'avvicinamento è lento ma ben presto i due scoprono un'amicizia e in una fredda notte anche qualcosa di più, un'attrazione alla quale fa troppa paura dare un nome, ma che li unirà per un'intera estate.
Finita l'estate e lasciata la montagna i due giovani sono constretti a separarsi, a tornare alla reatà, sono nella profonda provincia americana degli anne '60 e nemmeno loro possono lontanamente concepire che quello che è successo lassù possa andare al di là di quell'estate. Nè Ennis nè Jack rinunciano a costruirsi una vita “normale”, entrambi trovano un lavoro dignitoso, si sposano con due donne ( rispettivamente Michelle Williams, compagna di Ledger anche nella vita, e Anne Hathaway) e mettono su famiglia. Ma quando i sentimenti sono reali è impossibile soffocarli, essi riprendono ad esplodere prepotentemente dentro Ennis e Jack che non hanno mai dimenticato quella estate.
Sono trascorsi quattro anni quando i due si cercano, si trovano e iniziano una relazione a distanza che non può siddisfarli... mentre Jack è più consapevole della sua sessualità e riesce ad intravedere un futuro, anche se difficile, per loro due insieme, Ennis non può farlo, in fondo lui ancora non ammette la sua condizione nemmeno a se stesso anche se ama Jack e lo ama follemente.
Per tutto il resto del film Ang Lee ci mostra le loro due vite parallele, la loro lotta continua personale e comune per trovare la felicità, per stare insieme, per sentirsi amati ed appagati... una lotta che li vedrà irrimidiabilmente perdenti.
La critica che più spesso sento fare a questo film è che in fondo, tolta la storia tra i due cowboy gay, non c'è molto altro e che solo questo gli ha portato fama. Inanzittutto il cinema è fatto di storie e questa è essenzialmente la storia di due ragazzi che si innamorano quindi non so cosa ci si potrebbe aspettare di diverso, è come liquidare "Love Story" con la stessa critica... ma allora lo stesso metro di giudizio dovrebbe essere usato per tutti i film, ma così non è evidentemente.
Se rocky invece del pugile avesse fatto il maestro d'asilo adesso saremmo qui a parlare ancora di SLy STallone? Non credo, perchè il pugilato è il 90% del film, poi c'è altro dietro ma anche in Brokeback MOuntain se per questo.
C'è la storia d'amore impossibile, c'è un'ottima caratterizzazione dei personaggi, c'è il continuo parallelo tra Jack e Ennis che diventano uomini inseme, anche se separati e che sempre più si allontanano. C'è passione nell'amore e nella lotta, il loro è un abbraccio che nella loro virilità allo stesso tempo li fonde e li divide per sempre...
Alla fine, quando Jack muore e nell'ultima scena vediamo le due camicie una sopra l'altra (ma al contrario rispetto a come le aveva trovate nella stanza di Jack, adesso è la sua sopra a quella di Jack come a volerlo proteggere) sappiamo che Ennis sarà per sempre un uomo solo che ha perso la sua felicità, che nello squallore della sua roulotte, da solo, per un attimo desidererà di aver avuto il coraggio di amare Jack, di ammettere a se stesso e al mondo quell'amore e desidererà di essere morto con lui...
CURIOSITA':
>Il film è tratto da un racconto di Annie Proulx;
>Premi vinti:
- il Leone d'oro al festival di Venezia,
- miglior regia, sceneggiatura non originale e colonna sonora originale agli Oscar,
- miglior Film, miglior Regia, miglior Sceneggiatura non Originale, miglior Attore non Protagonista - Jake Gyllenhaal ai BAFTA,
- miglior Film Drammatico, miglior Regia, miglior Sceneggiatura non Originale, miglior Canzone Originale - "A love that will never grow old" di Gustavo Santaoalla e Bernie Taupin ai Golden Globes,
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