martedì 14 dicembre 2010

Lie to me


Serie americana della Fox basata sugli studi del dottor Paul Ekman, il protagonista è il dottor Cal Lightman (un ispiratissimo Tim Roth), uno psicologo esperto in espressioni facciali e linguaggio del corpo, che usa questo particolare "codice" universale per risolvere i casi più disparati.


PRIMA STAGIONE 
Partendo dal presupposto che ogni individuo mente (chi ha detto House?), il dottor Lightman ci mostra che la via della verità va ricercata nello studio dei movimenti del corpo, delle microespressioni, i toni della voce, manipolatori, esplicatori... tutto questo cattura l'attenzione dello spettatore e gli fornisce una nuova serie di prove da seguire, niente impronte, niente schizzi di sangue... ma l'istinto del nostro corpo a dire la verità. Inoltre, il fatto che il Lightman group faccia consulenze per i casi più disparati differenzia questa serie da quelle più strettamenti poliziesche, non legando i casi solamente a delitti e affini, allargando così la forbice di possibilità di storie per gli sceneggiatori, che dovranno essere bravi a sfruttare questa risorsa senza strafare, in futuro. Tornando invece a questa prima stagione, senza addentrarmi in previsioni, la promuovo decisamente, ma senza isterismi. Il cast è all'altezza e i personaggi ben amalgamati, anche se la continuity è quasi a zero, il 90% degli episodi si focalizza sui casi, e le "mossette rivelatrici" tendono a essere ripetitive a lungo andare. Devo riconoscere che dopo un calo in alcuni episodi centrali, la serie si riprende benissimo nel finale, imparando a mischiare un pò le carte nelle indagini che stavano diventando troppo prevedibili, anche per chi non ha passato tre anni nella foresta amazzonica a studiare le sopracciglia di una tribù di indigeni. 

Siamo invasi di serie tv sulle indagini (CSI e figli, Law&Order e figli solo per citare due filoni storici) e il solo fatto che la storia di base, ovvero lo spunto che caratterizza il modus operandi delle indagini sia originale e interessante, fa meritare a Lie to me quantomeno la chance della visione, ma il dottor Lightman è avvisato, dalla seconda stagione ci aspettiamo lo stesso ritmo degli ultimi episodi.



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SECONDA STAGIONE
Si gratta il naso, movimento asimmettrico del corpo, microespressione di disgusto, manipolatori, esplicatori... gli argomenti sono sempre gli stessi anche in questa seconda stagione; ma direi che gli sceneggiatori hanno imparato bene la lezione dalle ultime tre punte della prima, perchè ci propongono casi più stuzzicanti con uno svolgimento della trama meno lineare e prevedibile, senza basare completamente la soluzione sulle teorie di Lightman che ormai conoscono anche i sassi. Tutto positivo quindi? No, chiaramente. Il primo appunto lo faccio sul fatto che in alcune puntate si eccede anche troppo nell'eccentrico, come il primo episodio sulla presunta personalità multipla che mi ha fatto storcere parecchio il naso. Secondo appunto il fatto che il maggior focus sulla presentazione dei casi e dei dettagli ha un rovescio della medaglia, e cioè incide negativamente sulla continuity portata a livelli vicini allo zero. I rapporti tra i personaggi sono un up&down continuo senza un vero background di supporto a spiegarne i cambiamenti, quindi l'intreccio tra di loro risulta confusionario e approssimativo... ogni volta che sembra di essere ad un passo dalla svolta la puntata successiva tutto è azzerato di nuovo e lo spettatore in attesa di novità pruriginose resta insoddisfatto e con un pugno di mosche. -_-
Non direi che c'è una vera escalation in questa stagione, lo descriverei più come un andamento altalenante tra puntate convincenti ed avvicenti, e altre più soft, ma più un telefilm non risente dalla visione frammentata e discontinua (nel senso che se vedi la prima, poi la terza, la sesta non perdi pezzi importanti della trama, puoi tranquillamente seguire tutto) e più perde il mio interesse... temo che il dottor Lightman abbia già detto tutto... ma questo, a mio parere, per una cattiva gestione del serial. Non voglio mettermi a pontificare, ma con stagioni più brevi e una continuity più forte, magari mettendo un caso parallelo che ricorre ogni tanto, le cose potevano essere più interessanti. Ci sono temi ricorrenti, ma niente di abbastanza solido.



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