sabato 18 dicembre 2010

No country for old men

No country for old men - Non è un paese per vecchi
di Ethan Coen, Joel Coen.
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Con Tommy Lee Jones, Javier Bardem, Josh Brolin, Woody Harrelson, Kelly MacDonald, Garret Dillahunt, Tess Harper.


Llewelyn Moss ( Josh Brolin ), cacciando nel deserto, trova un camioncino carico di eroina circondato da cadaveri. Hanno sparato persino al cane. In mezzo a quella carneficina c'è anche una valigetta con 2 milioni di dollari. Llewelyn è una persona semplice e onesta ma quel denaro farebbe gola a chiunque. Lo porta a casa, dando il via a una reazione a catena che neppure il disilluso sceriffo Bell ( Tommy Lee Jones ) può riuscire ad arginare. Moss deve fuggire, in particolare, dalle attenzioni di un sanguinario e misterioso inseguitore ( Bardem IMMENSO ).

Commentuzzo....
Film complesso, dove ogni inquadratura, ogni battuta è fondamentale alla comprensione della storia non tanto a livello di trama quanto di messaggio. Regia perfetta, interpretazioni magistrali ( Bardem IMMENSO e inquietante... :unsure: ), dialoghi perfetti e ritmo lentamente-incalzante, nel senso che, pur non essendoci quasi mai momenti di frenetica azione ( e grazie a Dio!! ), la tensione è palpabile e presente per tutta la pellicola, strisciante e insidiosa....

Bell è un uomo consapevole dei rischi che corre, sa che c'è la possibilità di perdere la vita, ma non si capacita di rischiare tutto per qualcosa che non riesce a comprendere. Si può comprendere lo sguardo di Chigur mentre strangola il poliziotto con tutta la sua forza? Sembra posseduto, completamente concentrato nella missione, incurante della sua stessa sofferenza come se il suo corpo fosse solo uno strumento, poi si ristora i polsi martoriati e se ne va, semplicemente... cammina su questa terra come se niente fosse, sicuro di se e della fiducia del prossimo. Fiducia o inconsapevolezza? Chigur riesce ad appoggiare la bomboletta sulla fronte dell'uomo a cui ruba la macchina ( e poi di nuovo la fiducia sarà sempre dalla sua parte, con l'uomo col furgone e i ragazzi alla fine ) e immediatamente c'è lo stacco su Llewelyn che cerca una preda da colpire col mirino, sta scegliendo chi morirà mentre gli animali inconsapevoli del pericolo pascolano tranquillamente e un'ombra si avvicina...
E già a questo punto l'Oscar alla regia è guadagnato! 

Se Chigur è la personificazione del male, è cinico, freddo, invulnerabile... Moss e Bell lo sono dell'umanità, che lotta ma ha paura ed è spesso indifesa e molto ingenua di fronte alla vita.
La scena dell'inseguimento di Llewelyn è perfetta metafora della sua condizine umana: da cacciatore diviene animale braccato alle prime luci dell'alba ( l'inseguimento col pick up mi ha ricordato la cattura dei cavalli de Gli Spostati di Huston ) e quello in realtà è solo l'inizio della sua fuga, anche se non ne è consapevole. Bell ha proprio la consapevolezza che manca a Llewelyn, ha visto troppe cose che non riesce a comprendere o che forse è troppo vecchio per continuare ad accettare, è troppo vecchio per continaure a sperare che le cose cambieranno... il cerchio infatti si chiude perfettamente con il colloquio con il padre, che gli fa capire come non solo le cose a cambiare ma solo la tua prospettiva.

Il tema del "ritirarsi" è presente varie volte in diverse accezioni... per Llewelyn è rappresentata dai soldi, dalla possibilità di svoltare e cambiare vita; per Bell è una fuga da quel mondo che lo spaventa, in cui non crede più, è un ritirarsi prima che sia troppo tardi.
Llewelyn crede ancora di potercela fare... la stessa speranza che lo rende tanto tosto e ingegnoso davanti al pericolo immediato, di contro lo rende anche pericolosamente ingenuo quando crede di essere al sicuro, sia quando torna dal messicano nel mezzo della notte con l'acqua, sia quando abbassa la guardia e parla con la donna nella piscina.. La fiducia e l'inconsapevolezza sono quelle piccole umane debolezze che lo rendono vulnerabile e che NON sono presenti in Chigur che riesce a vincere persino il caso che lo punisce proprio nel momento in cui è rispettoso della legge. Lui non può morire in quanto entità maligna, un giorno Anton morirà ma questo non importa perchè Chigur, il male, non muore e continua a camminare per le nostre strade mentre noi siamo fiduciosi e inconsapevoli e speriamo di non incontrarlo....
Poveri illusi!!

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