Kings 2009
da wikipedia:
Kings è un serial televisivo statunitense drammatico/politico, ispirato alla storia biblica di Re Davide ma ambientato in un ipotetico regno moderno molto simile agli Stati Uniti dei nostri giorni. Trasmesso a partire da marzo 2009 negli Stati Uniti su NBC e Citytv, sebbene avesse ricevuto svariate critiche molto positive, la premiere dello show ha ottenuto un rating molto basso, raggiungendo solo i 6 milioni di spettatori.
Causa presenza bonazzo (Sebastian Stan) ho fatto un tentativo con questa serie, che mi ha colpita fin dal doppio Pilot, ben scritta, ben diretta, con una particolare cura per inquadrature e per la fotografia che, in genere, viene un pò sacrificata nelle serie tv (anche se negli ultimi annni alcuni prodotti sono talmente validi che non è più vera sta cosa) e attori in parte, dai protagonisti ai tanti bellissimi cameo. Suggestivi e calzanti anche i vari temi che compongono la colonna sonora e che vanno a scandire i momenti salienti di ogni puntata a seconda del climax, forse un pelo ripetitiva ma ci sta.
La cosa che vorrei sottolineare è la caratterizzazione perennemente borderline dei personaggi, a parte David e Michelle che sono buoni da far schifo , tutti gli altri sono costantemente in bilico tra luce e ombra, ben lontani dall'essere buoni sono spesso spinti ad agire da "malvagi" per proteggere i loro affetti o spinti da un dolore o da una delusione più che comprensibile. Questo non significa che sia una serie paracula che giustifica ogni cosa, anzi, i personaggi hanno sempre una scelta possibile ma il marchio di buono/cattivo non è così scontato, tutto qui. Lo stesso Silas, consumato dal suo potere e logorato dalla possibilità di perderlo, ha diversi momenti di tenerezza e debolezza. In mezzo a tutta sta divinità Kings è un ritratto di debolezze umane che non risparmia punti oscuri nemmeno alla carismatica figura del Reverendo Samuels. Ed è un ritratto anche di dinamiche familiari complesse, a partire proprio dalla famiglia reale, essere genitori ed essere re e regina significa amare incondizionatamente i propri figli e il proprio paese, il che li spinge a cercare di plasmare i propri figli a figure perfette, amare i propri figli e chiedergli allo stesso tempo di essere diversi da come sono in funzione del ruolo che sono chiamati a svolgere spesso è una dolorosa contraddizione. Lo stesso mister perfettino David (Egan somiglia un pò a Matt Damon) è diviso tra la sua famiglia di sangue, la quale si sentirà più volte tradita da lui, e quella che si trova a servire fedelmente ma di cui non comprende i disegni e i compromessi. Sempre nell'ambito familiare è interessante e disturbante il cameo di Macaulay Culkin, ha poco spazio ma è comunque degno di nota.
Puntate "flop":
-La puntata sulla regina di sabbath, la otto, aveva delle tematiche interessanti e con un alto tasso di fascino (la promessa di Silas-Faust su tutto) ma gestite in modo un pò troppo baraccone;
-Aggiungo la decima puntata, quella del recupero dello Statuto, che è un pò paccosetta e l'uscita di scena di Leslie Bibb sinceramente mi ha fatto nascere una risata involontaria, la serie non manca di momenti ironici ma st'uscita repentina di scena mi pare una toppa mal cucita,-Nun te ce mette con la regina Madre!
-Nell'ultima puntata, Silas che condanna Jack a trombare come un riccio mi sembra un pò na cazzata ma per il resto la puntata non è male.
Puntate top figaggine di Sebastian Stan: la quarta dandy/libertino/fight club, la sette che per altro è anche una delle puntate più cazzute , la otto e la undici.
Per concludere Kings è sicuramente un bel tentativo di fare qualcosa di diverso, un prodotto di tutto rispetto e, se David fosse stato un vampiro, Silas un licantropo e se i due si fossero contesi la corona di re del ballo scolastico a suon di canzoni bimbominkia, ad oggi avremmo anche la seconda stagione. La serie ha una fine, anche se l'ultima puntata lascia aperte moltissime porte, ma gli sviluppi che potevano esserci in una possibile seconda stagione si preannunciavano interessanti. Peccato.
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