Rapina a mano armata (The killing) 1956
di Stanley Kubrick
con Sterling Hayden, Frank Silvera, Vince Edwards, Coleen Gray, Jay C. Flippen, Ted De Corsia, Elisha Cook (jr.), Timothy Carey, Marie Windsordi Stanley Kubrick
Johnny Clay, libero dopo aver scontato quattro anni di prigione, è già pronto per un colpo all'ippodromo di Long Island, che ha avuto tempo di organizzare nei minimi particolari. George Peatty è uno dei cassieri dell'ippodromo, il cui compito sarà quello di aprire una porta dall'interno a Johnny, ma il suo ruolo saà importante anche per l'imprevisto coinvolgimento dell'avara moglie Sherry. Marvin Unger è un vecchio allibratore che in pratica anticipa i soldi necessari per ingaggiare due "meri disturbatori", ignari del colpo ma indispensabili per creare l'attimo... Randy Kennan è un poliziotto indebitato e insoddisfatto della propria condizione. Grazie a Mike, l'anziano barista dell'ippodromo, Johnny potrò introdurre il fucile che gli servirà per la rapina. Il punto di forza su cui conta Johnny è l'eterogeneità della banda, composta da tutti incensurati e insospettabili, nessuno dei quali è a conoscenza della dinamica completa dell'azione criminosa.
Kubrick si immerge profondamente nel genere noir e in tutti i suoi clichè ma apportando una novità fondamentale, che avrebbe influenzato tutto il cinema di genere rapina ( e non ): il flashback sincronico.
Il film è scandito ossessivamente (e perfettamente, grazie ad una splendida sceneggiatura dello stesso regista, con dialoghi del romanziere Jim Thompson) dal fattore tempo. Kubrick infatti sceglie ( restando così fedele al libro (Clean Break) di Lionel White) una struttura non lineare, con diversi e continui salti indietro e in avanti nel tempo, tra flashback, flashforward, voci fuori campo ( che fa un pò cinegiornale però )... ogni personaggio espone il proprio punto di vista/contributo nella storia/rapina, facendo rivivere a noi spettatori una stessa scena e dandoci modo di osservare azioni che si svolgono in contemporanea e che una narrazione lineare rischierebbe di non sottolineare a sufficienza.
E adesso una considerazione personale sul significato di strage ( The killing ) che in questo film è sia materiale che emotiva... sicuramente è riferita al fatto che alcuni dei membri della banda perdono la vita, ma non si limita a questo. La strage è anche emotiva perchè non c'è vittoria per nessuno, perde la moglie di George che tradisce la sua fiducia e poi muoiono insieme.... e perde Johnny, l'unico che sembra avercela fatta... sta finalmente fuggendo con la donna che ama e i due milioni di dollari, ma il "caso" getta letteralmente al vento la sua fortuna e Johnny si ritrova così a guardare in faccia il suo destino, sconfitto...
CURIOSITA':
> Terzo lungometraggio del ventottenne ( ) Stanley Kubrick fu il primo film prodotto insieme ad Harris, col quale realizzò poi anche Orizzonti di gloria (Paths of Glory) (1957) e Lolita (1962).
> Le riprese durarono circa 20 giorni, dunque molto poco, mentre per il montaggio furono impiegati diversi mesi.
> Fotografia del grande Lucien Ballard e scenografie di Ruth Sobotka, all’epoca seconda moglie del regista.
> Sul retro del dvd ( io ho il cofanetto MGM ) la trama è riassunta brevemente ma il finale è rivelato completamente, alla faccia dello spoiler! ( ok che è un classico ma per qualcuno che non l'ha mai visto e non sa che succede bello non è... )
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