sabato 18 dicembre 2010

In the bedroom

In the Bedroom

image

di Todd Field

Con Sissy Spacek, Tom Wilkinson, Marisa Tomei, Nick Stahl, William Mapother.

Trama:
Matt Fowler, medico, e sua moglie Ruth, direttrice di cori, hanno un solo figlio, Frank, che studia Architettura all'università. Nel periodo delle vacanze estive Frank inteccia una storia con Natalie, una donna più grande, separata e con due figli alla disperata ricerca di una figura paterna. Ruth non vede di buon occhio questa relazione e non perde occasione per farlo notare, mentre Matt è molto pià accondiscendente col ragazzo.
Contrario alla relazione è anche Richard, il violento ex marito di Natalie, che un giorno irrompe in casa con una pistola e uccide Frank. Viene arrestato ma liberato dietro cauzione, in attesa del processo. Ruth lo incontra spesso e non sopporta l'idea di vederlo a piede libero.


Tratto dal romanzo "Killings" di Andre Dubus, il film mostra come il dolore e la frustrazione a poco a poco allontanino la coppia, ma forse a farlo sono gli anni di piccole incomprensioni che prima non avevano importanza ma che ora si assemblano come un puzzle, un muro fra loro.
Il punto forte del film, secondo me, è il fatto che lo spettatore è ignaro di moltissime dinamiche della storia, di solito siamo onniscenti, siamo gli unici a sapere realmente come si svolgono le cose, ad avere la visione globale della storia e invece qui non sappiamo niente e questo ci rende difficile giudicare le azioni, come nella vita reale.
Sissy Spacek e Wilkinson assolutamente in parte e, inutile dirlo, all'altezza. Magnifica la fotografia dei paesaggi della costa del Maine.

Commento:

Una famiglia perde un figlio in una terribile tragedia, ma siamo solo all'inizio... oltre a dover affrontare la perdita devono accettare il fatto che l'assassino sia a piede libero. Si scontrano con la legge che dovrebbe tutelarli, rendere loro giustizia e invece sembra farsi beffe del loro dolore. In più lo sciacallaggio dei media, sempre alle costole per carpire un pò della tragedia. ( Quante e quante volte vediamo lo stesso atteggiamento nelle nostre televisioni? -_- )

Assistiamo a due modi diversi e inconciliabili di affrontare il dolore. Il padre tira le fila, tiene il dolore per sè e prova a non lasciarsi andare, a continuare a vivere affrontando la routine. La madre vive ogni fase del suo dolore senza nasconderlo in alcun modo. L'allontanamento dei due è graduale ma palese, non riescono a comunicare, a condividere la sofferenza, ad aiutarsi... fino ad uno scontro verbale inevitabile e durissimo, fatto di accuse pesantissime e rimpianti, ma almeno è un inizio, almeno è un confronto. Almeno si può ricominciare...

SPOILER...
E da qui inizia un secondo film, il piano di vendetta... Matt si trova faccia a faccia con Richard, sotto minaccia di una pistola lo costringe a fare i bagagli. Il piano è che lui scappi dalla città, se ne vada e non ritorni mai più... non possono sopportare un processo e non possono sopportare di vederlo dovunque, quindi meglio che sparisca. La tentazione di premere il grilletto è nell'angolo, è palpabile, il dubbio c'è anche perchè Matt lascia nella casa l'indizio di una fuga in aereo di Richard... ma Matt riesce ad indurre Richard a fare quello che vuole, alla fine sembra convincere anche noi e invece gli spara, lo uccide a sangue freddo. Nasconde il corpo e l'auto con l'aiuto di un amico.
La vendetta è compiuta... ma si può biasimare un padre dilaniato dal dolore?

A questo punto vorrei fare un passo indietro...

Durante la prima deposizione Natalie testimonia di aver solo sentito lo sparo, ma di non aver assistito allo svolgersi dei fatti e Richard, che sostiene di non averlo ucciso a sangue freddo, ma accidentalmente durante una collutazione, ottiene la libertà su cauzione. Lo spettatore si accorge così che nemmeno lui ha assistito allo svolgersi della faccenda, il regista ci fa sentire lo sparo e poi ci mostra il viso spappolato di Frank...
Certo la prima parte del film è già di per sè una condanna, Frank è presentato come un bravo ragazzo, buono, generoso, sarebbe disposto a rinuciare ad un brillante futuro per stare con Natalie e i suoi figli, per proteggerli, mentre Richard è un bifolco violento, irascibile... già una volta ha picchiato Frank e persino il figlio maggiore ha paura di lui, mentre adora il giovane fidanzato della madre. Perchè non dovremmo pensare che Richard vuole solo salvarsi?
E se invece fosse vero...
SPOILER....
La riflessione è d'obbligo, Gandhi diceva "occhio per occhio è il mondo sarà cieco"... Matt si fa giustizia da solo, il suo unico figlio è morto e il responsabile è a piede libero, potrebbe aspettare il processo e vedere accusato Richard a 20 anni di prigione, ma forse non è abbastanza per lui. Non sappiamo se è stato un incidente o no, ma se lo fosse stato cambierebbe qualcosa?
Se Richard ha ucciso a sangue freddo possiamo chiudere un occhio sul gesto di Matt? Per me no.

E' a questo che sta pensando Matt, a letto, appena tornato dopo aver commesso il fatto? Ruth guarda avanti, va a fare il caffè... Matt sta ancora decidendo? Diciamo che la fine mi risulta un pò enigmatica, dovrei rivederlo. :)

Nessun commento:

Posta un commento