mercoledì 1 dicembre 2010

Giovani, carini e disoccupati

Giovani, carini e disoccupati ( 1994 )
di Ben Stiller
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Il frivolo titolo italiano non rende affatto giustizia alle storie di questi quattro ragazzi poco più che ventenni, appena laureati in quel di Houston, che cercano di capire chi sono e dove vogliono andare. Siamo nel mezzo degli anni Novanta e della generazione X, spaesata e scazzata... Sono tutti figli di genitori divorziati o malati di cancro o hippies del '68, che stanno imparando a difendersi dai "morsi della realtà" ( il titolo originale). Lelaina è nello staff di un idiota talk show, Vickie fa carriera nella catena dei negozi Gap, Troy è un rockettaro filosofo e rabbioso, innamorato di Lelaina che è stato licenziato da dodici uffici e negozi diversi ( mitica la frase , Sammy, infine, è gay e vuole rivelarlo alla sua famiglia. Lelaine continua a girare un documentario sui suoi amici, che si trovano a parlare a ruota libera di problemi, sogni, aspirazioni, frustrazioni, delusioni... il rapporto con gli altri, con i genitori o loro stessi.
Lelaine è sempre stata la più brava e intelligente del gruppo, quella responsabile e posata, ma quando perde il posto, si inebetisce fino a rimanere distesa su un divano per tutto il giono, fumando sigarette, guardando la tv e conversando al telefono con un consulente paranormale, facendo diventare chilometrica la bolletta del telefono. Poi incontra uno yuppie (interpretato dal regista, Ben Stiller ), che dirige una sorta di MTV più impegnata e che sembra interessato al suo documentario, oltre che ad uscire con lei ;). Lelaine sembra ricambiare, scatenando la gelosia di Troy che esce così pian piano allo scoperto.
 

Con gli anni ha perso un pò di smalto, non può essere sempre attuale un ritratto di una generazione che adesso ha passato i trent'anni, ma chi l'ha amato ( come me! ) non potrà che vederlo con un tuffetto al cuore e tanta nostalgia... rimane comunque una bella commedia romantica, stile indipendente, assolutamente non noiosa, regia interessante, cast perfetto e parecchie battute da antologia. Senza contare l'indimenticabile colonna sonora.

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